Com’è nata


il “Dream Point 43° Parallelo”

Probabilmente devo quest’avventura che ha portato alla realizzazione del “Dream Point 43° Parallelo” a Grottammare, alla passione per la bicicletta. Dopo aver percorso decine di chilometri su e giù per le splendide colline del Piceno, il rientro verso casa avviene sempre in un clima di rilassatezza. La maggiore serenità permette di osservare il territorio, di apprezzare le bellezze, ma anche di avvertire le brutture che s’incontrano. Proprio da quest’ultima valutazione è nato il “Dream Point” sul 43° Parallelo. Lungo la Statale Adriatica, alla periferia nord della Città di Grottammare, da decenni si trovano due cartelli, uno per ogni direzione di marcia, che indicano il passaggio del Parallelo.

Il tempo e la vicinanza del mare li avevano corrosi, sbiaditi, arrugginiti e, come se non bastasse erano anche ricoperti di erbacce. Fu probabilmente la stanchezza a suggerirmi una breve sosta per scattare la foto che divenne la scintilla del progetto. Leggendo le critiche, mosse attraverso le colonne della pagina locale de “Il Resto del Carlino”, di cui sono corrispondente, gli amministratori m’invitarono a provare la realizzazione di una delle idee lanciate per valorizzare quel filo immaginario che passa per Grottammare. Sfida raccolta. Da quel giorno iniziai a studiare il 43° Parallelo. Iniziai a pensare quante e quali sono le città attraversate nel suo giro attorno alla Terra. Avevo bisogno di consigli su come rilevare questi punti ed allora contattai l’Università di Udine, facoltà di Geografia. Attesi inutilmente per settimane prima di ricevere il consiglio di rivolgermi all’Università di Padova. Fu lì che mi misero in contatto con il professor Gabriele Targa, della facoltà di Ingegneria, ricercatore del Laboratorio di Rilevamento e Geomatica. Fu lui che rilevò le città del Mondo attraversate dal 43° Parallelo e mi segnalò la presenza dei Santuari di Santiago Di Comportela e Lourdes su quella linea immaginaria. In seguito scoprii che quel filo attraversava anche Assisi e Medjugorie. Un mistero intrigante. Il professore mi diede anche consigli su come rilevare le località che il 43° Parallelo tocca nell’attraversare l’Italia da Grottammare (AP) al Golfo di Baratti (LI). Una lingua di territorio, larga meno di 20 chilometri, che racchiude tutte le peculiarità dell’intera Penisola. Da qui l’idea di sostituire i cartelli arrugginiti e soprattutto di realizzare qualcosa di importante proprio sulla riva del mare.

 

Pista ciclabile Grottammare prima della posa del monumento

In quel punto esiste una solida scogliera che protegge la pista ciclo pedonale dalle frequenti mareggiate. Un nastro di 2.600 m. che congiunge Grottammare a Cupra Marittima lambendo la spiaggia ed, a tratti, anche il mare. Un luogo fantastico. Pensai di chiedere aiuto al mio amico scultore della Pace, Francesco Santori, ipotizzando di incidere un “43 P” in alto rilievo, su uno scoglio, ma poi è subentrata l’evoluzione dell’ idea.

 

 

Il Comune mi promise che avrebbe messo un bel planisfero, utilizzando una frase che scrissi per invitare i passanti a sognare, ma spuntò un cartello cm.70X70. Non era altro che un “segnalibro” come lo definì l’assessore al Turismo, Enrico Piergallini. Ed allora su quel segnalibro bisognava fare qualcosa d’importante. Occorrevano, però, le risorse e trovai anche quelle grazie a Filippo Olivieri, imprenditore turistico, Giuseppe Marcozzi, artigiano del ferro, e Luigi Santori, rappresentante di commercio nel settore del caffè. E’ stato un viaggio affascinante ed impegnativo, durato poco più di un anno, attraverso la costituzione dell’Associazione 43° Parallelo Italy, la registrazione dei marchi, la realizzazione e la posa in opera della scultura e degli altri elementi che danno corpo al Dream Point. Un viaggio culminato con l’inaugurazione avvenuta il 5 maggio del 2012.

Marcello Iezzi